Per origini di famiglia, essendo figlio di padre ebanista, sono sempre stato a contatto con un materiale plasmabile e caloroso come il legno, amandone le proprietà del modellare, così come possibilità di dar forma reale e tangibile… ad i propri pensieri… alle proprie emozioni…

Credo che il fascino di un’Opera scultorea, risieda nel fatto di poter dar vita  ad un Opera dotata di una propria dimensione reale e quindi in grado di esser partecipe di quello stesso ambiente, fatto di luci e ombre, di cui viviamo noi stessi.

Mi piace ricordare come Leon Battista Alberti, nel suo trattato “De statua”, definiva come fine ultimo della scultura l’imitazione della Natura.

Amo inserire nelle mie opere i seguenti elementi:

Aperture… Finestre… simbolo di un’apertura sul mondo… un provare a dare uno sguardo… un compiere una riflessione…  un provare a comprendere…

Testi… segni tangibili della cultura umana… chiavi d’accesso ai vari campi del sapere… simboli dell’intelletto… e di quell’infinita voglia di ricercare e comprendere il senso di ogni cosa…

Palloncini… Nastri… elementi di gioia e semplicità, meraviglia e spensieratezza, un provare a vedere l’essenza delle cose con occhi puri e semplici… privi di preconcetti…